LIBIDINE/LIBRIDINE

Libidine/Libridine – Libri d’Artista/Libri oggetto

dal multiplo all’opera unica e al digitale

INAUGURAZIONE SABATO 17 Marzo ore 19,30

Palazzo della Cultura, Cafè letterario, Ex Cortile Platamone, Catania

Si è inaugurata sabato 17 Marzo alle ore 19,30 a Catania, presso il Palazzo della Cultura nelle sale del Cafè Letterario, la mostra sui libri d’artista dal titolo “Libidine/Libridine”,  250 opere della Collezione dell’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista di San Cataldo CL.

L’esposizione inclusa negli Eventi Collaterali di Art FaCtory 02 gode del patrocinio del Comune di Catania e dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Con la collaborazione del QAL’AT Artecontemporanea che per l’occasione espone il “LibroContiguo”, libro/opera a pagine singole che include cinquanta artisti di livello internazionale.

Il libro d’artista, eredità culturale delle avanguardie storiche del primo Novecento, all’inizio del terzo millennio mantiene il fascino e l’interesse che tanti operatori estetici non si aspettavano. Sicuramente un apporto decisivo è stato dato dalle neoavanguardie degli anni ‘60 e da alcuni operatori che a tutt’oggi praticano il libro d’artista come luogo fisico e mentale dell’espressione artistica che permette una certa libertà creativa non inficiata da leggi di mercato.

Diversi operatori scelgono lo spazio delle pagine per affermare i propri progetti, entrando in quel versante dell’Arte Contemporanea poco conosciuto dalla cultura media che è il “Far Libro” o “Libro Opera” o altro ancora nella definizione dei vari curatori di mostre sul libro d’artista che in questi ultimi anni si sono dati battaglia nella denominazione da coniare e rivendicare.

Il progetto sul libro d’arte nasce dall’esigenza culturale di comunicare al territorio siciliano l’informazione sugli eventi e avanzamenti dell’arte contemporanea.

Un’esposizione sul libro d’artista questa, la cui identità e definizione è tutt’altro che scontata perché il libro d’artista non è né libro né quadro, ma il luogo degli accadimenti mentali e fisici che con il suo contenuto irregolare trasmette informazioni sull’idea dell’arte evidenziando le contaminazioni più svariate tra segni, testo, immagine e materia, da non confondere con il libro illustrato.

Il Libro d’Arte assume nel suo contesto lo spazio della pagina, riattualizzando il proprio messaggio non più solo verbale, ma singlossico e a volte anche plastico.

E’ questa la possibile risposta ai Media Tecnologici del Global Village, alla funzione veicolante del libro come non solo strumento di lettura, quindi la riattualizzazione della comunicazione tramite il nuovo ruolo del libro d’artista, al di fuori dei fenomeni modaioli e consumistici del sistema editoriale massificato.

L’azione sulla pagina come spazio libero avviene aggiungendo, scandagliando, riempiendo o invadendo con inchiostro, colore, tagli, strappi, rammendi, fotografie e materia, attivando una connessione oggettuale della scrittura, elaborando segni, numeri, immagini e altre scritture con i nuovi mezzi tecnologici, superando, se necessario, pure il supporto che per secoli ci è stato tramandato.

Un libro, il nostro, figlio della materia, della penna e del digitale, espressione di multigrafie, di più linguaggi insieme, orientati ad oltrepassare il concetto di esteticità e artisticità di una volta, per ritrovare una nuova dimensione culturale antropologica del libro liber.

Moltissimi gli operatori italiani e stranieri presenti alla rassegna che hanno dato un contributo alla storia dei libri d’artista costruendo una storia italiana e internazionale del Librismo.

Opere di:

Vito Acconci  Vincenzo Agnetti  Pierre Alechinski  Getulio Alviani Giovan Battista Ambrosini Fernando Andolcetti Luciana Anelli Salvatore Anelli Ignazio Apolloni Stefano Arienti  Giorgio Azzaroni  Marco Bagnoli  Nanni Balestrini  Calogero Barba Olivo Barbieri Gianfranco Baruchello Basserode Vanessa Beecroft David Bellingham Carlo Belloli Mirella Bentivoglio Gianni Bertini Joseph Beuys  Tomaso Binga  Julien Blaine Peter Blake Irma Blank Alighiero Boetti Anouck Boisrobert  Christian Boltanski  Lebbe Thierry Bongartes  Achille Bonito Oliva  Jean  FranÇois Bory  Anna Boschi  Rosario Bruno Daniel Buren John Cage Sophie Calle  Sara Campesan   Paolo Canevari Francesco Carbone Eugenio Carmi Ugo Carrega Nicola Carrino Tommaso Cascella Maurizio Cattelan  Alik Cavaliere Guglielmo Achille Cavellini  German Celant  Louis-Ferdinand Céline Lino Centi  Mario Ceroli Sandro Chia  Giuseppe Chiari  Henri Chopin  Giorgio Ciam  Gino Cilio Cosimo Cimino Francesco Clemente  Mario Commone  Pietro Consagra Vitaldo Conte  Tonia Copertino Bruno Corà  Corneille Claudio Costa Corrado Costa Silvio Craia  Enzo Cucchi Filli Cusenza   Roberto D’Agostino Nicolò D’Alessandro Claudio D’Angelo Bruno D’Arcevia Ernesto D’Argenio  Grazia D’Arpa  Augusto De Campos  Harold De Campos  Mario Diacono Antonio Dias Lia Drei Umberto Eco Juan Esperanza Luciano Fabro Alberto Faietti Maria Pia Fanna Roncoroni  Fernanda Fedi Vincenzo Ferrari Luc Fierens Giosetta Fioroni Franco Flaccavento Dario Fo Antonio Fontana Giovanni Fontana Franko  B.  Cesare Fullone Hamish Fulton  Valentina Gaglione  Omar Galliani Toti  Garraffa  Alessandro Gianvenuti  Giacomo  Giardina Piero Gilardi Gilbert &  George Gino Gini Lillo Giuliana Eugen Gomringer  Giorgio Griffa Francesco Guerrieri Dick Higgins Damien Hirst  Rebecca Horn  Paolo Icaro Emilio Isgrò Enrico Job  Allan Kaprow  Ibraim Kodra Joseph Kosuth Jannis Kounellis Ugo La Pietra Ketty La Rocca  Michele Lambo  Andrea Lanini Carlo Lauricella John Lennon Rossella Leone Giovanni Leto Sol LeWitt Oronzo Liuzzi Bruno Locci Daniele Lombardi  Richard Long  Arrigo Lora Totino Ruggero Maggi Luigi Mainolfi Paola Manfrin Flavio Manieri Gian Ruggero Manzoni Umberto Mastroianni Mario Merz Eugenio Miccini Bartolomeo Migliore  Aldo Mondino  Paolo Monti Bruno Munari Magdalo Mussio  Giulia Niccolai Gina Nicolosi  Hermann Nitsch Gianni Novak  Gastone Novelli Arianna  Oddo Claus Oldenburg Yoko Ono  Luigi Ontani  Roman Opalka  Ori Luciano Orlan Ruggero Orlando Maurizio Osti Mimmo Paladino Paolo Pallucco Massimo Palumbo Panamarenko Nicola Paniccia Filippo  Panseca Giulio Paolini Antonio Paradiso Claudio Parmiggiani Luca Patella Enzo Patti Giancarlo Pavanello Penck A.R.  (Ralf Winkler) Giuseppe Penone Salvatore Pepe Michele Perfetti Gaetano Pesce Oscar Piattella Lamberto Pignotti Pino Pinelli  Michelangelo Pistoletto Fabrizio Plessi Franco Politano Concetto Pozzati Arnulf  Rainer Louis Rigard Giuseppina Riggi Mapi Rivera Mirelle Rivier  Mimmo Rotella Marco  Nereo Rotelli Vitantonio Russo  Beppe Sabatino Lucio Saffaro  Salvatore Salamone Remo Salvadori Giovanna Sandri Marc Saporta  Sarenco  Julian Schnabel Vinny Scorsone Roger Seden Silvie & Bruno Maria Sorce Cocuzza Ettore Spalletti Adriano Spatola Franco Spena Fausta Squatriti William Stok Giusto Sucato Joe Tilson  Delfo Tinnirello  Gian  Pio Torricelli Valeriano  Trubbiani  Agostino Tulumello Franco Vaccari Emilio Vedova Emilio Villa Andrea Vizzini Wolf Vostell William Xerra Cesare Zavattini Emiliano Zucchini.

Calogero Barba

Orari: dal lunedì al sabato 9.30-13.00 / 16.00-19.00 Domenica 9.00 – 13.00

Ingresso gratuito.

Organizzazione Dietro Le Quinte Arte Via Carcaci, 19 – Catania (Italy)

                       

                                                

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Art FaCtory 02 Catania

Art FaCTory 02

Grazie ad Art FaCTory 01, Catania ha vissuto una quattro giorni d’arte, con un’ampia offerta di eventi collaterali ed in fiera.

Grande è stato il successo di presenze della prima edizione, che dall’1 al 4 aprile 2011 ha registrato la partecipazione un alto numero di presenze.
La qualità delle opere e le ambientazioni hanno attratto un pubblico molto ampio di appassionati e di curiosi di ogni età.

Art FaCTory 02 si presenta con un nuovo e più ampio progetto, di respiro internazionale, per ospitare nella città di Catania la seconda edizione della mostra mercato.

Art FaCtory 02 COLTIVIAMO L’ARTE

Centro Culturale Espositivo

“Le Ciminiere” Catania

dal 23 al 25 Marzo 2012

Art FaCTory 02|23-25 Marzo 2012, Centro fieristico Le Ciminiere di Catania.

A conferma del grande successo ottenuto con la prima edizione, la fiera d’arte contemporanea Art FaCTory 02 si presenta al suo secondo appuntamento ancora più ricca di partecipazioni, innalzando ancora di più la qualità ed il livello delle gallerie espositrici. Una fiera dal sapore mediterraneo che esalta le preziosità del territorio combinando le ghiotte opportunità che offre il mercato siciliano, confermate dalle elevatissime vendite della prima edizione, ad un efficace e puntuale sistema organizzativo.

La direzione della fiera è di Daniela Arionte, la presidenza è di Lucio Dalla al quale questa fiera è interamente dedicata nel ricordo di questo grande artista. I comitati promotore e scientifico sono la risultante di una selezione di importanti personalità dell’arte e dell’imprenditoria: Comitato promotore: Marco Alemanno – fotografo, Andrea Bartoli – Presidente della fondazione Farm Cultural Park – Favara; Ercole Bartoli – Presidente Fondazione Bartoli Felter – Cagliari, Rossella Pezzino de Geronimo – imprenditrice, collezionista. Comitato scientifico: Paola Forni – galleria Forni Bologna, Franco Politano – Artista, Antonio D’Amico – storico dell’arte, Carmelo Nicosia – Direttore Accademia di Belle Arti di Catania.). Le novità della seconda edizione sono il frutto di un’analisi dei risultati raggiunti e della risposta che il territorio ha offerto l’anno precedente, eccole in sintesi: apertura pomeridiana e serale fino alle 22,00; maggiore presenza di gallerie internazionali, implementazione della campagna di comunicazione, grande partecipazione di riviste di settore, un programma riservato ai collezionisti ai quali l’organizzazione offre un pernottamento e una ricca selezione di eventi dedicati.

Un’importante anticipazione riguarda la presenza e la performance, alla serata inaugurale, dell’artista di fama internazionale Maurizio Galimberti, i cui “ritratti a mosaico” realizzati tramite polaroid o scatti in sequenza hanno ritratto importanti volti del cinema. Un’artista che ha fatto della sperimentazione il suo ambito di ricerca finché non è approdato ad una tecnica che potesse ottemperare alle sue necessità creative e tecniche. Eventi, gallerie d’arte, fondazioni ed editoria, collezioni private di grande prestigio: questo è uno spaccato di un territorio, quello mediterraneo, che offre moltissimi opportunità di promozione dell’arte contemporanea e moderna.

“È un progetto in crescita e di grandi ambizioni che si sta consolidando nello scenario dell’arte contemporanea e moderna. Art FaCTory è ormai un appuntamento annuale che assolve alla necessità di dialogo e confronto di diversi interlocutori del sistema arte: collezionisti, gallerie, fondazioni e interessati. Anche per quest’anno l’accesso alla fiera è gratuito per consentire alla città di fruire liberamente dell’esperienza artistica e culturale alla base del nostro progetto. Catania è una città che ha sete di progetti d’arte contemporanea.” questo quanto affermato dal Direttore Daniela Arionte.

La mostra mercato Art FaCtory 02 sarà aperta: venerdì’ 23 Marzo dalle 16.00 alle 22.00 sabato 24 Marzo e domenica 25 Marzo dalle ore 11.00 alle 22.00. Giovedì 22 marzo 2011 ore 19.00 Preview su invito www.artfactory02.it

Elisa Toscano

Relazioni Pubbliche e Marketing

tel. ufficio +39 095 8363299Cell. +39 3737568363Fax. +39 0952937685

elisa@elisatoscano.it www.elisatoscano.it

Eventi collaterali Art FaCTory 02

17 marzo – 8 aprile 2012 | Inaugurazione 17 marzo 

ore 19.30.

Ritratti dell’anima

Mostra Personale di Domenico Grenci .
Organizzazione: Gallerie d’arte Eleonora D’Andrea (Prato), Movimento Arte (Milano).
Sede: Sale 1,2,3,4,5 Palazzo della Cultura – ex cortile Platamone
Via Vitt. Emanuele 121 Catania.

Orari: lunedì al sabato 9.30-13.00 / 16.00-19.00

Domenica 9.00 – 13.00

Ingresso gratuito.
18 Marzo – 18 Aprile 2012 | inaugurazione 18 marzo 2012 ore 19.30.

India, frammenti d’identità

Immagini di Rossella Pezzino de Geronimo

Mostra fotografia
Sede: “SAL Spazio Avanzamento Lavori” – Catania

Orario: 10.00 – 20.00 (orario continuato).

Marzo – Aprile 2012 |

Inaugurazione 17 marzo  ore 19.30.

Libidine/Libridine Libri d’Artista/Libri oggetto

dal multiplo all’opera unica e al digitale

Collezione Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista

Sede: Cafè letterario – Palazzo della Cultura

Orari: lunedì al sabato 9.30-13.00 / 16.00-19.00

Domenica 9.00 – 13.00

Ingresso gratuito.

Organizzazione Dietro Le Quinte Arte Via carcaci, 19 – Catania (Italy)

www.artfactory01.it

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SEDIE D’ARTISTA – Liceo Artistico di Enna

SEDIE D’ARTISTA – LICEO ARTISTICO REGIONALE DI ENNA

DAL 20 DICEMBRE 2011 AL 13 GENNAIO 2012

 

Sedie d’Artista

Artisti:

Calogero Barba, Nicola Busacca, Raimondo Ferlito, Lillo Giuliana, Franco Politano, Giuseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena, Giusto Sucato, Agostino Tulumello.

“L’arte è per sua essenza novità,
anche le opinioni sull’arte dovrebbero essere nuove.
L’unico sistema vantaggioso per l’arte è la rivoluzione permanente”.
Jean Dubuffet

La presenza dell’oggetto come scelta d’espressione artistica 
e non tradizionale, contraddistingue una parte della ricerca estetica
 volta ad operare una profonda rivoluzione, o meglio, una frattura 
del linguaggio convenzionale, aprendo così nuovi orizzonti nella 
riflessione critica sul reale e sulla natura dell’arte.
 Già con Duchamp, gli oggetti che egli definiva ready made,
 diventano elementi che seppur desunti dalla quotidianità rivelano
 una dimensione “altra”; presenze atemporali private della loro storicità
 e funzione pratica per acquisire una ri-destinazione nel complesso
 sistema dell’arte, un’indagine critico-estetica che iniziata con dadaisti 
attraversa le avanguardie storiche e le ultime tendenze contemporanee.
 Quindi attraverso le preferenze dettate dal gusto, dall’immaginazione 
e dalla creatività dell’artista, l’oggetto sedia subisce variazioni,
contaminazioni che gli consentono di assumere forme inattese,
 modificandone la funzione d’uso. 
L’originalità di Sucato costituisce un valido esempio di intreccio 
tra tematiche dadaiste, escludendone l’assunto dissacratorio,
 ed elementi del movimento avanguardistico del costruttivismo,
 un processo artistico che tende ad esperire esteticamente l’oggetto,
depistandolo dalla sua finalità primaria per caricarsi di
una valenza simbolica, di un carattere semantico tale da comunicare
 nella finezza dello stile l’attualità linguistica.
 L’opera di Giuliana si caratterizza per le componenti concettuali,
nei quali si evince il netto distacco da tradizioni secolari.
 La concezione dell’arte come manifestazione della soggettiva
 dell’uomo cede il passo alla riflessione, a quel processo mentale
 distaccato che è proprio del teorico.
 La corporeità dell’oggetto nel suo essere “cosa” trascende i limiti di
 un ordinario snervante per elevarsi a strumento di analisi del rapporto
arte realtà, in cui l’elemento libro assume il valore di documento creativo.
 Il dato scultore, tratto specifico in Busacca,
 mette in evidenza l’azione intellettiva dell’artefice.
 La sedia si presta ad essere non rappresentazione
 bensì interpretazione di sé, ponendosi come dato tangibile
 che stabilisce un continuo divenire fra l’essere e l’universo, spazio e tempo.
 Se l’arte è comunicazione intersoggettiva attraverso linee, forme e colori,
 Barba rivela nella struttura razionale della sua opera,
 il desiderio di stabilire mediante un‘idioma singolare,
 autentico un “equilibrio instabile”, un’armonia formale sorretta 
dalla determinazione di creare un rapporto dialogico col fruitore.
 Il primo dato di percezione immediato
 quando si osserva un’opera è costituito dai materiali.
 Nel corso dei secoli sono stati diversi di quelli utilizzati dagli artisti,
 presi in natura o elaborati dall’uomo.
 Nel caso di Politano l’utilizzo del ferro mette in risalto una matrice di
 ascendenza etno-antropologica, dando vita ad una sedia-scultura che
 rimanda ai “reperti” della civiltà contadina, riverberi di forme arcaiche 
il cui scopo è il superamento di una modernità passata sulla base 
di informazioni dinamiche, introdotte nella contemporaneità storica,
e nel persistere del fascino di una “scultura” irregolare,
narrativa, indice di un atteggiamento creativo e personale.
 Anche Salamone ricorre alla natura con l’utilizzo di 
semi di farro, terra cruda e legno, quasi a voler palesare 
l’intimo rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura.
 Da qui un raffronto giocato sul piano della rielaborazione
e della denuncia contro la sopraffazione dell’inganno tecnologico. 
Il lavoro di Spena cela, invece, nell’evidenza di forme flessuose 
ed etichette fantasiose, una poetica volta a rispecchiare
l’accidentalità e l’immanenza dell’oggetto, la combinazione cromatica
degli elementi che lo ricoprono, sono chiara testimonianza di uno 
studio attento alle tematiche delle ultime vicende artistiche,
segni di un procedimento operativo improntato sul “qui e ora”,
 dal quale scaturisce, con un pizzico d’ironia, una ”bellezza nascosta”,
 non ostentata ma definita.
 “Litteram sedes” di Tulumello esprime la concezione transitoria
 del vivere e del sapere supportata da una cultura postmoderna, 
che si esplica in una progettualità finalizzata ad arricchire l’oggetto
 di valenze semantiche, desunte da una metodologia di significati 
rispondenti ad uno stile che ben si adatta ad inattese contaminazioni.
 Le ricerche e le proposte d’intervento estetico svolte nel corso del 
novecento concordano su un punto fondamentale, ossia che l’artista
 debba realizzare opere non legate alla tradizione e quindi non mercificabili.
 Dunque occorreva che gli oggetti prendessero il sopravvento;
 occorreva l’esplosione di una società consumista per rendersi conto
dell’esistenza di una “popolazione di oggetti” utili e ordinari, pronti per
essere rivisitati, trasformati dal genio dell’immaginazione e della creatività.
 L’opera di Ferlito mostra nei caratteri originari della forma, il tentativo 
di liberarsi dai condizionamenti, dalle consuetudini
 ereditate da una memoria ormai avulsa da vecchie stratificazioni, 
dove la poetica del silenzio induce ad una visione contemplativa del
 fatto artistico, contribuendo a definirne le specifiche caratteristiche.
 Il predominio del gusto congiunto alla forza espressiva
contrassegnano l’opera della Riggi. 
Il segno conserva un senso linguistico, un’ondata ritmica che percorre
ed unifica l’intera struttura della sedia oggetto, un legamento sensibile
tra i diversi stati dell’essere, che si manifesta nell’annullamento di ogni 
limite o cesura, in una trascrizione armonica del moto dell’esistenza.
 L’intento della mostra è quello di presentare una serie di opere 
elaborate in modo soggettivo ed inusuale da parte di un selezionato 
gruppo di artisti, che nella loro personale rielaborazione 
della sedia oggetto, ci offrono uno spaccato
 degli orientamenti dell’odierna arte contemporanea.

Giovanna Cavarretta

                           

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54 Biennale di Venezia-Padiglione Italia – Torino

54. BIENNALE DI VENEZIA – PADIGLIONE ITALIA – PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI “SALA NERVI” TORINO

dal 17-12-2011 al 30-01-2012

“L’ARTE NON E’ COSA NOSTRA” a cura di Vittorio Sgarbi

Coordinamento Generale Giorgio Grasso – Direzione Artistica a cura di Giorgia Cassini

 Si è inaugurata sabato 17 dicembre 2011 la 54° Edizione della Biennale di Venezia – Padiglione Italia, curata da Vittorio Sgarbi. Per questo evento il comune ha concesso i locali del complesso architettonico di Torino Esposizioni, progettato da Luigi Nervi. L’organizzazione ha utilizzato i 12 mila metri quadrati della “Sala Nervi”, chiudendo così l’ultimo capitolo dell’esposizione veneziana dedicata al 150° dell’Unità d’Italia alla presenza di un numerosissimo pubblico che superava le oltre mille persone. L’evento torinese dal titolo “L’Arte non è Cosa Nostra”, è stato voluto fortemente dal poliedrico istrione Sgarbi quale ricognizione/censimento di artisti nazionali operanti nel settore dell’arte contemporanea. L’evento torinese è stato strutturato  in modo da abbracciare i vari campi d’indagine dell’arte visiva, per certi versi provocatoria, dissacrante, tra tradizione e innovazione. Bilanciata la presenza di scultori, pittori, installatori, fotografi, fumettisti, illustratori, ceramisti, designer, video artisti e performer provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Di particolare interesse le sculture/design inserite nel progetto Slide Art dal titolo “Sign off design”. Le  opere, dislocate sotto la cupola del padiglione circolare, mostrano artisti e designer a confronto nell’uso di nuovi materiali plastici e resine. Sculture dalle accese colorazioni e dalle smaltate e vibranti superfici, impreziosite con effetti di luci dalle delicate trasparenze luminose. Opere plastiche che evidenziano la ricerca artistica contemporanea tra forme e colori tra sperimentazione ed innovazione.

Incluso nel Padiglione Italia e reduce dal successo di Venezia, il “Padiglione Tibet un sogno che ha lasciato il segno”, evento artistico ideato e progettato da Ruggero Maggi, per ricordare la presenza di un popolo oppresso da un altro popolo, la cui cultura rischia di scomparire. Quindi un appello all’indifferenza e alla salvaguardia della dignità di un paese attraverso un segno tangibile dell’arte del presente. Un segno artistico lasciato sulle khata da artisti contemporanei, per ricordare i recenti martiri tibetani, le caratteristiche sciarpe sacre tibetane che i monaci donano in segno di saluto e amicizia. Le sciarpe installate appese sotto la cupola della sala Nervi sono accompagnate dai melodici suoni tibetani che ricreano un’atmosfera struggente e coinvolgente.

Calogero Barba

Alcuni nomi degli Artisti partecipanti:

Aceto, Marco Acerbis, Salvatore Alessi, Armen Agop, Luisa Albert, Enrico Aliberti, Daniele Alonge, Andy dei Bluvertigo, Salvatore Anelli, Carina Aprile, Franco Balan, Calogero Barba, Angelo Barile, Andrea Barin, Daniele Basso, Xante Battaglia, Cesare Berlingeri, Stefano Biglia, Nicola Bolaffi, Moreno Bondi, Paolo Buggiani, Brunivo Buttarelli, Franco Bruna, Silvia Calcagno, Antonio Caporale, Ivan Cattaneo, Marilù Cattaneo, Enrico Cazzaniga, Marco Cazzato, Umberto Ciceri, Giovanni Cimatti, Fabio Civitelli, Enrico Colombotto Rosso, Flavio Constantini, Gian Cravero, Davide Dall’Osso, Stefano Della Porta, Gemma Detti, Hans Peter Ditzler, Ruben Esposito, Giacomo Failla, Jean Claude Farhi, Daniele Fissore, Franco Flaccavento, Franca Franchi, Pierpaolo Furlano, Ugo La Pietra, Michele Lambo, Giorgio Laveri, Fernando Leschiera, Giovanni Leto, Nicola Liberatore, Liuba, Flavio Lucchini, Giacomo Lusso, Piera Luisolo, Gianni Depaoli, Michele Giannattasio, Roberto Giannotti, Ferdi Giardini, Chiara Gerosa, Silvano Gilardi, Lillo Giuliana, Ezio Gribaudo, Alessandro Guerriero, Anna Maria Tulli, Andrea Chisesi, Miky Degni, Marco Jaccond, Pina Inferrera, M’ARTE, Claudio Magrassi, Alfonso Fernando Mangone, Pep Marcheggiani, Max Marra, Vincenzo Marsiglia, Alessandro Mendini, Sabrina Milazzo, Licinia Mirabelli, Alex Mocika, Giordano Morganti, Mariano Moroni, Giuseppe Negro, Marino Neri, Ugo Nespolo, Fabio Nicotera, Luigi Nifosì, Teresa Noto, Carlo Orsi, Eun-Sun Park, Massimiliano Petrone, Rossella Pezzino De Geronimo, Elena Parisi, Vanni Penone, Salvatore Pepe, Daniele Perilli, Cristiano Piccinelli, Tarcisio Pingitore, Tullio Pericoli, Massimiliano Petrone, Antonio Pizzolante, Bruto Pomodoro, Davide Puma, Elena Rede, Lorenzo Reina, Marc Sadler, Antonio Saladino, Salvatore Salamone, Massimo Sansavini, Denis Santachiara, Diego Scursatone, Angela Sepe, Eleuterio Serpieri, Gianfranco Sergio, Medhat Shafik, Giuseppe Spagnulo, Franco Spena, Stefano Soddu, Angelo Stano, Sigis Vinylism, Luigi Settembrini, Ludmilla Radchenko, Reteuna, Giuseppina Riggi, Enrico Robusti, Omar Ronda, Fabio Rotella, Claudio Rotta Loria, Piero Ruggeri, Andrea Speziali, Paolo Tagliaferro, Franco Tarantini, Marcella Tisi, Agostino Tulumello, Silvio Vigliaturo, Mauro Villone, Sivio Zangarini, Barbara Zucchi, Xel.  

Artisti partecipanti a Padiglione Tibet:

Dario Ballantini, Piergiorgio Baroldi, Donatella Baruzzi, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Alberto Vitacchio, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi, Silvia Capiluppi, F. Romana Corradini, Marzia Corteggiani, G. Luca Cupisti, Teo De Palma, Albina Dealessi, Anna Maria Di Ciommo, Laura Di Fazio, Marcello Diotallevi, Luigi Filograno, Bruno Freddi, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano G. Gerini, Riccardo Ghirardini, Isa Gorini, Franca Lanni, Renata Petti, Bruno Larini, Oronzo Liuzzi, Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi, Alessandra Finzi, Rita Mele, Elena Sevi, Renato Mertens, Simona Morani, Paolo Nutarelli, Clara Paci, Marisa Pezzoli, Benedetto Predazzi, Nadia Presotto, Tiziana Priori, Roberto Scala, Roberto Testori, Topylabrys, Micaela Tornaghi.

                                                                 

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LA Scuola di Caltanissetta

QUALE SCRITTURA VISIVA OGGI

Chiedersi quale territorio di indagine possa costituire la “scrittura” nel tempo presente, è necessario per scrutare quegli orizzonti essenziali all’interno dei quali potere formulare o cogliere quelle soluzioni formali o concettuali che possano darle un senso attuale. Così, mentre le esperienze artistiche storiche costituiscono una memoria i cui segni sono stati propositivi nella fenomenologia del tempo che le ha prodotte, va considerato anche come la tecnologia e il linguaggio abbiano percorso svolte e dato contributi inattesi nel campo delle possibilità espressive e dei modi del comunicare.

Mentre da una parte assistiamo sempre più all’esercizio di una parola sempre più “assoluta” (ab-solutus: sciolto da…), espressa attraverso forme sempre più sofisticate di metafore, di enfasi ed iperbole, sempre più spersonalizzate, sempre più distanti dai dati della realtà, per raggiungere i livelli e le culture degli strati sociali che possono modellarle secondo le loro “attese” e possono a loro volta essere modellati per creare “attese” necessarie e desideri, dall’altra i sempre più raffinati linguaggi dei media continuano ad usare i meccanismi dell’arte per un gioco perverso che li sacrifica alla “funzione”.

E’ innegabile come certe pagine o certi spot pubblicitari possono leggersi all’interno di una indubbia ricerca artistica, tuttavia effimera e provvisoria. Forma d’arte destinata ad essere consumata e dimenticata, finalizzata alla seduzione per una omologazione dei desideri.

La “scrittura” in questo labirinto di parole che invade il nostro quotidiano, diviene probabilmente sempre più immagine, forse sempre meno “parola”, sempre meno “respiro” che nasce dentro e si fa espressione. Siamo sempre più raggiunti dalle parole, siamo continuamente prodotti da parole, diveniamo sempre meno produttori di parole. Diveniamo sempre meno lettori di noi stessi per offrirci ad una continua lettura che ci ri-conosce e ci ri-modella. I sistemi di informazione articolano il nostro modo di porci nel mondo dei fatti e delle cose fino a farci produrre forme di espressione preordinate, noi stessi alfabeti di un sistema che continuamente ri-disegna e gestisce il nostro “parlare”.

E “scrivere”.

Quali direzioni può prendere allora la parola per trovare vie di liberazione e di riscatto?

In quale alveo dovrà collocarsi per abbracciare diverse soluzioni del dire o per essere abbracciata da quei gesti che possano farla divenire nuovamente produttrice di senso?

Quel senso, naturalmente, che appartiene all’arte e alla poesia, in uno spazio che sappia produrre anche silenzio, senza dimensione e senza suono.

Quel senso anche capace di proporsi lettera di un quotidiano la cui realtà diviene sempre meno percepibile, sempre meno luogo da esperire per una “realtà” virtuale dagli orizzonti più vasti e seducenti.

Io ritengo che la “scrittura” debba riappropriarsi della realtà.

Occorre ridisegnare nella realtà il nostro mondo dei fatti e delle cose e credo che nei termini di un rinato rapporto con le “cose”, possano nascere quei presupposti per proporre  una “altra scrittura visiva” capace di interpretare le istanze di un tempo che sempre più ci sfugge,  all’interno del quale “scrivere” quei punti fermi necessari per tornare a “sillabare”, a formulare lo spelling del nostro esserci e del nostro trovarci.

Ritengo sia necessaria un’opportuna presa di distanza dalla miriade dei fatti dai quali il nostro quotidiano è bersagliato e sopraffatto, producendo una scrittura di “riflessione”, una scrittura che attraverso la materia – materiali anche – ripresi dal quotidiano anche, crei per un momento una barriera, una sorta di iconostasi: una scrittura metafisica che lasci scaturire i propri segni dal di dentro.

Collocata la “Poesia Visiva” nel suo momento storico, all’interno della ricca e complessa fenomenologia delle forme dell’arte degli anni sessanta, io penso che una nuova formulazione di ideologia dell’uomo possa, in qualche modo, essere il punto di partenza e il fine anche, di uno scrivere come quello, è il caso, che esercita i suoi modi nell’esperienza verbo-visiva.

Oltre la centralità e l’organicità della cultura del moderno, in un postmoderno che avanza attraverso una proposizione continua di “culture” che esprimono i linguaggi delle “periferie”, giungono espressioni della poesia e dell’arte negata dalla ex “cultura ufficiale” che percorrono vie di comunicazione che sfuggono ad ogni catalogazione possibile.

Probabilmente la difficoltà di comparsa di nuove presenze nel mondo verbo-visivo, è dovuto al fatto che la “scrittura” non ha avuto mai una stagione di primo piano, ma è vissuta quasi in maniera “under” rispetto alle altre forme dell’arte del suo tempo, asservita spesso a una certa “concettualità” della quale si sono serviti spesso i Poeti Visivi. La scrittura visiva infatti ha sempre occupato un territorio di confine – tra arte e letteratura, anche – rispetto alle espressioni dell’arte che hanno “caratterizzato” un tempo e una storia. Questa sua posizione è risultata però una dimensione privilegiata nel senso che le ha permesso di registrare i passaggi dell’arte e nello stesso tempo di resistere alle ondate delle mode che, lambendola a volte, le hanno consentito di radicare saldamente nel terreno della cultura e di rimanere ancora oggi propositiva ed attuale.

Quasi tutti i Poeti Visivi provengono dalla letteratura e dalla poesia lineare. Per dare un taglio alla storia e proporre una “Nuova Nuova Scrittura” è necessario ricercare una diversa iconicità dello scrivere che può provenire dal terreno dei nuovi “materiali” che il tempo ci porge, (non parlerei più di pittura), ma anche dalla considerazione di quanto le nuove tecnologie della comunicazione o gli stessi media possono offrire poeticamente alle intenzioni di una attuale proposizione dello scrivere verbo-visivo. Una scrittura visiva attuale deve porsi come “presenza” e punto fermo di riferimento in una realtà che rinnova ed amplia incessantemente le forme dell’espressione.

E’ indispensabile pertanto la ricerca di una technè e di una poiesis che si appropri (può sembrare un paradosso) del linguaggio del tempo presente per restituire l’opera d’arte ad una storia che la “velocità” sembra negarle e che ha bisogno di essere protagonista di nuove “intenzioni”.

Quando parlo di “materia”, veicolo di viaggi interiori che scavano transiti nel quotidiano, mi riferisco a una ricerca, che è quasi una scuola, che conduco con gli artisti che mi sono vicini, Calogero Barba, Giuseppina Riggi, Michele Lambo, Salvatore Salamone, Agostino Tulumello, Lillo Giuliana coi quali cerco di individuare una “Scrittura Mediterranea” nella quale il rapporto tra l’artista e il poeta, tra l’artista e lo scrittore è azzerato per cercare di situarsi nella zona di confine nella quale vive l’inganno, la finzione della realtà sospesa tra luce e ombra, tra mito e storia, tra forte senso del presente e memoria, tra  adesione alle istanze di un tempo che incalza con le nuove tecnologie e un forte senso dell’origine.

I forti caratteri materici che caratterizzano spesso l’oggettualità della loro scrittura, la pressante presenza del colore, il situarsi “plastico” del segno-parola determinano quella perdita di senso che basta a precipitarla in una zona nella quale non è più scrittura, ma rappresentazione di un oltre della parola dai forti accenti evocativi. Evocativi di quanto, tra enunciato ed enunciazione, diviene oggetto di una perdita – nel parlare e nello scrivere – che rimane inespressa, ma anche della  scomparsa necessaria di quella sostanza del dire che nessun potere mediale riuscirebbe a cogliere e all’interno della quale forse, è possibile trovare i segni inespressi di una “parola nuova”.

FRANCO SPENA

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MADE IN SICILY

MADE IN SICILY

 all’Albergo dei Poveri di Palermo

 

Albergo dei Poveri – Corso Calatafimi, 217

14 novembre – 23 dicembre 2011

Orari: 9.00 –  13.00  / 15.00 – 19.00 (domenica chiuso)

informazioni: tel 091422314

                  

E’ ospitata presso il settecentesco e storico edificio del Real Albergo dei Poveri di Palermo, la mostra dal titolo “Made in Sicily centosettantasei artisti si raccontano”.

L’esposizione curata dall’artista e storico dell’arte moderna e contemporanea Nicolò D’Alessandro, è stata inaugurata lunedì 14 novembre 2011 alle 17,30. La mostra, allestita con rigore scientifico, si snoda nei grandi saloni del piano nobile del palazzo – dimensioni di ogni singolo salone 30x8x7 m – progettato e costruito dall’architetto palermitano Orazio Furetto.

L’edificio, iniziato nel 1746 e inaugurato nel 1772,  rappresenta il passaggio dal barocco  al sobrio ordine neoclassico affermatosi a Palermo nella seconda metà del Settecento.

La mostra allestita all’interno costituisce una sorta di ricognizione a largo raggio del variegato e multiforme percorso artistico dell’area di ricerca siciliana nell’ambito della pittura e della scultura, con la significativa presenza di alcune figure artistiche scomparse da qualche anno ma attive dal dopoguerra fino ai nostri giorni.

Perchè “Made in Sicily “

Chiarisco subito che il titolo della rassegna “Made in Sicily “non è una evocazione regionalistica di presunti valori localistici. Ma muove da un atteggiamento giocoso che fa il verso al Made in China, Made in Italy, Made in Taiwan, Made in P.R.C, Made in Corea che danno l’idea non di un mercato senza confini ma di un luogo qualsiasi di produzione. Un titolo, a scanso di equivoci, per indicare una provincia di questo pianeta dove le logiche mercantili e consumistiche fanno da padrone alla realtà di una umanità che arranca e sopravvive per districarsi, come meglio può, nel sistema capitalistico unidirezionale basato sulla mercificazione, anche delle idee per intenderci.

La Sicilia, è bene chiarirlo ulteriormente sin dalle premesse, è un’area geografica qualunque. Terra di frontiera, terra di accatto e di tutte le avventure politiche hanno la Sicilia come laboratorio. Non sono solo io a dirlo.

Fine delle ideologie, stravolgimento della storia, modificazione delle geografie, distruzione definitiva dei confini e delle barriere architettoniche degli Stati e dei Popoli.

E dovremmo in tali condizioni assolvere e condannare, segnare la lista dei buoni e dei cattivi proprio nel territorio senza destini riconoscibili dell’arte? Lasciamo volentieri questo ingrato compito censorio ai critici militanti che svolgono un ruolo mediatico per il mercato dell’arte. Noi vogliamo percorrere altre strade. Una metaforica vetrina della cultura figurativa in Sicilia. Questa mostra, in un spazio come Le Ciminiere, vuole essere una specie di contenitore di lusso, una metaforica vetrina per la cultura figurativa in Sicilia. Tenta, con questo primo incontro, di esibire attraverso il racconto degli stessi pittori, l’evoluzione (o l’involuzione) delle persistenze figurative, delle scelte non formali e delle adesioni al grande equivoco dell’arte contemporanea; tenta di indagare la “questione meridionale” del sistema delle arti figurative in un territorio eccentrico quale quello siciliano ancora non ampiamente sondato e verificato; tenta di esaminare infine il contributo degli artisti nella revisione critica centro-periferia nella dialettica della globalizzazione e l’equivoco del concetto ambiguo di contemporaneo. Made in Sicily non è una mostra tematica (un appuntamento a tema) nella logica delle appartenenze, dei generi, degli ismi. Non vuole identificare modi, non è alla ricerca di…, ne presume l’identificazione di valori, ancor meno vuole fare il punto della situazione. Detto tra noi, del resto, è superfluo pensare di farlo. A cosa potrebbe servire?

Nicolò D’Alessandro

(dal testo di presentazione di Made in Sicily, edizioni L’Altro Artecontemporanea, Palermo, 2011)

MADE IN SICILY // ARTISTI

Antonella Affronti • Giuseppe Agnello • Giuseppe Agozzino • Michele Alfano • Sebastiano Altomare • Luciana Anelli • Turi Aquino • Totò Audino • Calogero Barba • Arturo Barbante • Ilde Barone • Mario Barone • Matteo Barretta • Edoardo Bellomo • Silvio Benedetto • Salvo Bonnici • Fiammetta Bonura • Rosario Bruno • Beppe Burgio • Nicola Busacca • Antonio (Momò) Calascibetta • Jean Calogero • Ignazio Camilleri • Salvatore Canigiula • Michele Canzoneri • Ilaria Caputo • Salvatore Caputo • Francesco Carbone • Oscar Carnicelli • Aurelio Caruso • Salvo Caruso • Mario Cassisa • Giovanni Castiglia • Vito Catalano • Paolo Chirco • Gaetano Cipolla • Guido Colli • Giovanni Compagnino • Letterio Consiglio • Francesco Coppa • Piero Corpaci • Giuseppe Corradino • Angelo Cortese • Daniela Maria Costa • Gaetano Costa • Fabrizio Costanzo • Natalia Criscione • Tanina Cuccia • Leonardo Cumbo • Michele Cutaja • Rosetta D’Alessandro • Orazio D’Emanuele • Cinzia De Luca • Angelo Denaro • Cesare Di Narda • Giuseppe Elia Atanasio • Elsa Emmy • Martin Emschermann • Giuseppe Failla • Franco Fasulo • Giuseppe Fell • Raimondo Ferlito • Maria Rachele Fichera • Pino Finocchiaro • Francesco Fiorista • Salvo Fleres • Giuseppe Forzisi • Daniele Franzella • Concetto Fusillo • Dolores Gardassanich • Manlio Geraci • Remo Gerevini • Giambecchina • Manlio Giannici • Francesco Giglia • Lillo Giuliana • Silvio Guardì • Vito Guarneri • Franco Accursio Gulino • Giuseppe Guzzone • Marco Incardona • Leonardo La Barbera • Nino La Barbera • Giuseppe La Bruna • Torquato La Mattina • Michele Lambo • Rossella Leone • Antonio Liberto • Sonia Lo Bue • Mario Lo Coco • Gaetano Lo Manto • Silvana Lunetta • Beppe Madaudo • Sergio Mammina • Bartolomeo Manno • Maria Rosa Marcantonio • Cinzia Marcoccio • Santo Marino • Alfredo Marsala Di Vita • Gigi Martorelli • Gino Merlina • Lillo Messina • Carmelo Micalizzi • Antonio Miccichè • Giovanni Migliara • Franco Mineo • Paolo Montalbano • Franco Montemaggiore • Enzo Monti • Antonino Nacci • Maria Donata Napoli • Gaspare Occhipinti • Vincenzo Ognibene • Franco Panella • Franco Pappalardo • Enzo Patti • Gabriella Patti • Antonio Perniciaro • Antonio Perricone • Nino Pilotto • Calogero Piro • Franco Piruca • Salvatore Pizzo • Nicasio Pizzolato • Benedetto Poma • Giovanni Proietto • Gianni Provenzano • Salvatore Provino • Guido Quadrio • Lanfranco Quadrio • Vanni Quadrio • Saverio Rao • Antonio Recca • Luigi Regalbuto • Daniela Riccioli • Giuseppina Riggi • Francesco Rinzivillo • Nicolò Rizzo • Salvatore Rizzuti • Elio Romano • Enzo Romeo • Salvo Russo • Salvatore Salamone • Enzo Salanitro • Pupino Samonà • Gery Scalzo • Giuseppe Sciacca • Vincenzo Sciamè • Fabio Sciortino • Tommaso Serra • Francesco Sgroi • Carmelo Signorelli • Tino Signorini • Vittorio Silvestri • Giuseppe Simonetti • Alfonso Siracusa • Turi Sottile • Salvatore Spanò • Franco Spena • Nuccio Squillaci • Giusto Sucato • Lino Tardia • Delfo Tinnirello • Tino Tomaselli • Giuseppe Tomasello • Renato Tosini • Valeria Troja • Accursio Truncali • Agostino Tulumello • Disma Tumminello • Gabriele Venanzio • Beppe Vesco • Dina Viglianisi • Renè Vinçon – Guglielmo Volpe • Nicola Zappalà

                                           

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LA FORMAZIONE DELL’UNO 150 artisti per l’Unità d’Italia

LA FORMAZIONE DELL’UNO – 150 artista per l’Unità d’Italia

Il Soprintendente Dott. Fabio De Chirico e la Vertigo Arte  hanno il piacere di invitare la S.V. all’evento che si svolgerà presso la Galleria Nazionale di Cosenza, mercoledi 9 novembre alle ore 18,00, in occasione della V edizione della rassegna annuale itinerante Tornare@Itaca e dal titolo:

LA FORMAZIONE DELL’UNO. 150 artisti per l’Unità d’Italia.

E’ gradita la Sua presenza.

Un cordiale saluto.

 

Ufficio di Segreteria del Soprintendente
Cosenza, via Gian Vincenzo Gravina (Palazzo Arnone)
tel: 0984795556 – fax: 098471246

LA FORMAZIONE DELL’UNO, 150 artisti per l’Unità d’Italia a cura di FABIO DE CHIRICO, MIMMA PASQUA e FRANCO GORDANO.
GALLERIA NAZIONALE – Palazzo Arnone Ex Carceri Via Gian Vincenzo Gravina
(Palazzo Arnone) COSENZA info : 0984/795556 0984/795556 – fax 0984/71246 – www.articalabria.it
Vernissage mostra mercoledì 9 novembre 2011 ore 18.00
Sotto l’Alto Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali Accompagna l’esposizione un catalogo Edizioni Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) – Un Progetto Associazione Vertigo Arte, Cosenza – Tornare@Itaca V Edizione

 

Il Centro per l’arte contemporanea Vertigo, che da oltre nove anni opera nella città di Cosenza, interessando artisti, poeti e studiosi da ogni parte d’Italia e favorendo scambi di esperienze e aggregazioni culturali significative che investano l’intero territorio nazionale, non poteva non dedicare la quinta edizione della propria rassegna annuale itinerante “Tornare@Itaca” a un avvenimento così memorabile come il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, giovandosi anche della circostanza che la città di Cosenza è depositaria di uno dei tricolori più antichi d’Italia, probabilmente portato da Cipro dai Fratelli Bandiera nella loro sfortunata impresa meridionale (1844), nella quale trovarono la morte per fucilazione nella città bruzia, con prova a carico, tra le altre, proprio quella bandiera. Fotografata e serigrafata nelle sue dimensioni originali, essa è stata spedita a centocinquanta artisti individuati su tutto il territorio nazionale e vicini chi più chi meno all’Associazione, affinché ognuno, in piena libertà espressiva, vi intervenisse sopra, offrendo un segno della sua personale interpretazione. Dalla loro entusiastica risposta è nata una variegata, eterogenea, ma unitaria, appassionata rassegna d’arte contemporanea, di spirito civico e di amore per le proprie radici, omaggio (qualche volta malinconico, scorato, disilluso, ma sempre partecipe) alla propria Nazione e insieme preoccupata esortazione all’Unità e alla vigilanza, che Vertigo Arte offre all’intero popolo italiano.

 

 

MATTEO ACCARRINO, ANGELO ALIGIA, SALVATORE ANELLI, CLAUDIO ANGIONE, CATERINA ARCURI, KENGIRO AZUMA, ANTONIO BAGLIVO, CALOGERO BARBA, ANGELA BARBERA, GEPPO BARBIERI, ANGELO BARILE, PAOLO BARLUSCONI, BIZHAN BASSIRI, FABRIZIO BELLANCA, LUISA BERGAMINI, ENZO BERSEZIO, TOMASO BINGA, RENATA BOERO, ANNA BOSCHI, SARAH BOWYER, GIANNETTO BRAVI, CARMINE CALVANESE, AMALIA CANGIANO, CARMINE CAPUTO DI ROCCANOVA, DARIO CARMENTANO, LORIANA CASTANO, LUCILLA CATANIA, ENRICO CATTANEO, GIORGIO CELON, SILVIA CIBALDI, LETTERIO CONSIGLIO, GIGI CONTI, FRANCESCO CORREGGIA, GIANCARLO COSTANZO, GIULIANO COTELLESSA, FERRUCCIO D’ANGELO, LUCE DELHOVE, LUIGI DELLATORRE, MARIANGELA DE MARIA, DANILO DE MITRI, GIULIO DE MITRI, TEO DE PALMA, CLAUDIO DE PAOLIS, ANTONIO DE PIETRO, ALESSANDRA DE SANCTIS, ELENA DIACO MAYER, MARCELLO DIOTALLEVI, MATILDE DOMESTICO, SALVATORE DOMINELLI, FERNANDA FEDI, MAVI FERRANDO, SIMONETTA FERRANTE, ARMANDO FETTOLINI, ANNA FINETTI, FRANCO FLACCAVENTO, ANTONIO FOMEZ, ALESSANDRO FONTE, ROSA FOSCHI, NICOLETTA FRIGERIO, MATTEO GALVANO, PINO GIUFFRIDA, LILLO GIULIANA, ALESSANDRO GORDANO, FRANCO GORDANO, ALFREDO GRANATA, GIANFRANCO GROCCIA, FRANCESCO GUERRIERI, RAFFAELE IANNONE, MASSIMO INNOCENTI, ERNESTO JANNINI, IGINIO IURILLI, MASSIMO LAI, ANNA LAMBARDI, ETTORE LE DONNE, GIOVANNI LETO, MARGHERITA LEVO ROSENBERG, PINO LIA, FULVIO LONGO, LUCIANO LUPOLETTI, RUGGERO MAGGI, SERAFINO MAIORANO, ALFREDO MAIORINO, SILVIA MANAZZA, BRUNO MANGIATERRA, FRANCESCA MARANETTO GAY, LUCIA MARCUCCI, GIANNI MARUSSIGHISLAIN MAYAUD, ILER MELIOLI, GIUSEPPE MESTRANGELO, LEILA MIRZAKHARI, ANNALISA MITRANO, MAZIAR MOKHTARI, IGNAZIO MONCADA, GIORDANO MONTORSI, ALBANO MORANDI, MARIA MULAS, MICHELE MUNNO, PIETRO MUSSINI, MARCO NEREO ROTELLI, ANTONIO NOIA, A. SEPE NOVARA, ALVARO OCCHIPINTI, ANGELA OCCHIPINTI, ELISABETTA PAGANI, VINCENZO PAONESSA, MARIO PARENTELA, LUCA MARIA PATELLA, SALVATORE PEPE, MICHELE PERFETTI, MICHELE PERI, LUCIO PERNA, FERNANDO PIGNATIELLO, LAMBERTO PIGNOTTI, LORENZO PIEMONTI, TARCISIO PINGITORE, NADA PIVETTA, ANTONIO PIZZOLANTE, SHAWNETTE POE, CARLO POZZONI, TIZIANA PRIORI, LOREDANA RACITI, MARIO RACITI, CLOTI RICCIARDI, GIUSEPPINA RIGGI, FIORELLA RIZZO, MARTINA ROBERTS,  GIOVANNI SALA, MIRELLA SALUZZO, GIUSEPPE SALVATORI, ANNA SANTINELLO, LEONARDO SANTOLI, EVELINA SCHATZ, PAOLO SCHIAVOCAMPO, GIANFRANCO SERGIO, STEFANO SODDU, FRANCO SPENA, FAUSTA SQUATRITI, GIULIO TELARICO, ERNESTO TERLIZZI, SILVANO TESSAROLLO, ARMANDO TINNIRELLO, DELFO TINNIRELLO, ANGELO TITONEL, VITTORIO TONON, A. PUJIA VENEZIANO, ARMANDA VERDIRAME, ANTONIO VIOLETTA, FIORENZO ZAFFINA, ROLANDO ZUCCHINI.

 

    

    

    

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Books/Liber Abaci – La proliferazione del libro d’artista

   

Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista

Viale John Fitzgerald kennedy, 14

93017 San Cataldo CL

Locandina mostra

 

 

Books/Liber Abaci – La proliferazione del libro d’artista

a cura di Calogero Barba

Dall’8 al 23 Ottobre 2011

Inaugurazione Sabato 8 Ottobre 2011 ore 18,00


 

 

La mostra Books/Liber Abaci – La proliferazione del libro d’artista” a cura di Calogero Barba, dall’8 al 23 ottobre 2011, gode del patrocinio dell’AMACI, inserita nel programma della 7ª Edizione della Giornata del Contemporaneo 2011, è promossa dall’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista di San Cataldo che propone una selezione di pregiati libri d’artista/libri oggetto della propria collezione. Iniziata negli anni novanta e recentemente istituita come luogo di studio e ricerca, la collezione annovera oltre 250 libri d’artista a partire dagli anni sessanta a oggi, opere in forma di libri raccolti dall’Archivio/Collezione, che da anni si interessa di questo singolare mezzo espressivo di comunicazione estetica.

La raccolta costituisce senza dubbio una delle collezioni private più originali dell’entroterra siciliano, non solo per la grande quantità di opere, ma principalmente per la loro specificità e rarità. L’esposizione, curata da Calogero Barba, presenta 62 esemplari concepiti e realizzati dalle maggiori figure artistiche delle neoavanguardie.

Autori che hanno fatto parte delle correnti artistiche degli anni 1960/’80, dall’arte povera italiana, alla poesia visiva e alla transavanguardia, artisti come Vincenzo Agnetti, Ignazio Apolloni, Alighiero Boetti, Joseph Beuys, Jean FranÇois Bory, Germano Celant, Giuseppe Chiari, Claudio Costa, Enzo Cucchi, Gian Ruggero Manzoni-Luigi Ontani, Achille Guglielmo Cavellini, Ugo Carrega, Emilio Isgrò, Eugenio Miccini, Luca Patella, Lamberto Pignotti, Giancarlo Pavanello, Francesco Guerrieri, Antonio Paradiso, Giulio Paolini, A. Penck, Maurizio Nannucci, Ettore Spalletti, Emilio Villa e Bruno Munari, pionieri dell’uso del libro come forma d’arte. Una particolare attenzione è stata rivolta anche ai libri/oggetto, con una sezione rappresentata da alcuni artisti attivi da moltissimi anni nel settore del libro/opera contemporaneo, come Gini Gini, Luciana Anelli, Rosario Bruno, Cusenza-Mezzano-Scorsone, Gino Cilio, Fernanda Fedi, Antonio Fontana, Alessandro Gianvenuti, Ruggero Maggi, Enzo Patti, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Giusto Sucato, Salvatore Salamone, Franco Spena, Lillo Giuliana, Tonia Copertino, Cosimo Cimino, Mario Commone, Valentina Gaglione, Fernando Andolcetti, Massimo Palumbo, Bartolomeo Migliore, David Bellingham, Antonio Fontana, Mapi Rivera, Gina Nicolosi, Paolo Pallucco, Franco Politano, Agostino Tulumello, Peppe Sabatino, Andrea Vizzini, Emiliano Zucchini.

L’itinerario dei libri opera, elaborati dagli autori, trova nel medium libro il topos della libera espressione, e di una pratica quasi maniacale che al contempo dà inizio ad una proliferazione numerico/creativa caratterizzata dall’oggettualità materico concettuale. Libro/digitale come linguaggio universale, che si rivela e si trasforma in immagine, scrittura e pixel, testimone nel tempo come “Libro Liber” proliferandi.

 

 

 

Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista

Viale John Fitzgerald kennedy, 14?93017 San Cataldo CL

 

Ingresso libero

Orario: dalle 18,00 alle 20,00

Lunedì e domenica chiuso

Per info. 0934 588537 – 3291682948

Calogerobarba@tin.it ?www.calogerobarba.it

 

 

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Calogero Barba

Ritratto di Calogero

CALOGERO BARBA è nato a Mussomeli (CL) nel 1958. Ha studiato all’Istituto Statale d’Arte  “Filippo Juvara” di San Cataldo (CL) e completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel corso di Scultura. Nel 1980 approda alla Scultura e grazie alla frequentazione delle Gallerie d’Arte e degli studi di alcuni artisti palermitani matura la conoscenza del divenire dell’Arte Visiva.

Circhi Croma, 1994

Calogero Barba was born in Mussomeli in 1958 and graduated with a degree in Sculpture from the Palermo Academy of Fine Arts. A young professional sculptor by 1980, he was able to learn the trade through frequent visits and independent studies of art galleries and selected Palermitan artists. Over time, Calogero developed the understanding and practice necessary to become a true visual artist. In 1986, Mr. Barba began his work on the theme of Anthropology, and in 1990, formed a working partnership with Francesco Carbone, with whom he later formed the Contemporary Anthropological Art Group.

CALOGERO BARBA Né à Mussomeli, Sicile en 1958

Dans les processus d’acculturation (mise en contact avec une culture différente et assimilation totale ou partielle), dont nous a amplement parie Alphonse DUPRONT, nombreux sont les mécanismes xnentaux, psychologiques, moraux, matériels etc…, qui consentent à filtrer (à un niveau varie de manifestations et d’interèts) les éléments d’une culture donnée à laquelle on vient en contact, pour la mettre dans celle à laquelle on appartient et dont on découle.

Une évolution graduelle soutenue par une recherche assidue et conséquente, attentive et intelligente, continue de xnarquer le parcours de Calogero Barba, élargissant les horizons d’une structure basée sur les projections non documentaires de l’ethnographie dans les milieux d’une esthétique forte d’une théorie parmi les plus originales et avancées.

L’objet de Barba Calogero transite ainsi dans les itinéraires conceptualisés du langage créatif, en agissant sur une culture matérielle d’origine et en la rendant surprenante, d’expression d’un art dans lequel plastifié, couleur, architecture et formes interagissent.

Ainsi, l’ex-répertoire ethnographique, les symboles et les usages rituels qui l’ont accompagnés dans le long travaii du passe se changent en un système de signes offert à l’intuition de l’observateur.

Il 1986 è l’anno in cui inizia i progetti a carattere Antropologico. Nel 1990 entra in contatto con Francesco Carbone e collabora alla formazione del gruppo di Arte Antropologica Contemporanea. Sono significative di questo periodo le personali tenute

Monreale, Associazione Andrea Pantaleo, 1992

all’Associazione Culturale “A. Pantaleo” di Monreale  nel 1992, alla Galleria “Acefalo” di Bagheria, all’Accademia di Belle Arti “Picasso” a Palermo, al Duomo, Cappella Rosariello, Partinico (PA) nel 1993 e alla Galleria “Qal’AT arte contemporanea” di Caltanissetta nel 1995.

Nel 1994 con la rassegna “Sensi di pace annunciata”, espone al “Museo Civico d’Arte Contemporanea” di Gibellina (TP). Nello stesso anno viene segnalato sul catalogo della Scultura Italiana Mondadori, da Giuseppe Quatriglio. In occasione del decennale dell’attività di “Novorganismo 1984/1994”, viene invitato ad esporre all’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 1995 collabora alla rassegna “Lumina Limina” che suscita ampio consenso critico.

Circhi Croma, 1994

Sempre nel 1995 viene selezionato come artista siciliano a partecipare con un’installazione plastica alla “Biennale Internazionale di Marsiglia” (F). Nel 1996 è presente all’Oratorio di San Sebastiano di Forlì con la mostra “Ulisse”, sempre nel 1996 il ritorno al Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina con la mostra “Di un certo nomadismo dell’Arte”. Nel 1997 su invito dell’Università di Pavia è presente al Collegio Cairoli con l’installazione “Vagliare la Stampa”, recensita e pubblicata sul quotidiano “La Provincia Pavese”. Significative sono le mostre personali tenute nelle Gallerie “Art Club” di Catania e “Monogramma Arte Contemporanea” di Roma. Sempre in questo periodo cura la Rassegna Internazionale “Libro Contiguo”,

Mostra LibroContiguo

che vede la presenza dei nomi più noti della Poesia Visiva. Nel 1998 è invitato alla rassegna “In forma di Libro”, dalla Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (VA). Nell’ambito dell’Estate in Città ’98 a Caltanissetta realizza l’happening/installazione “Lo sguardo della scrittura”, dove coinvolge i fruitori ad intervenire sull’opera stessa. Negli anni 1999/2000 tiene diverse personali in campo nazionale la prima a Latina dove realizza l’installazione “Opera aperta” con dei libri in cera d’api, la seconda a La Spezia presso la “Galleria Il Gabbiano”, e la terza a Palermo alla Galleria “Studio 71”, le mostre vengono recensite positivamente dai critici dei rispettivi quotidiani delle città ospitanti. Viene invitato alla rassegna “Il Perugino”, tenutasi al CERP, Rocca Paolina di Perugia. Sempre di questo periodo sono le presenze in mostre all’estero tra cui “Tondo Italiano”, Helsinki, Finlandia; “International Book Exhibition” Szekesfehrevar, Ungheria; “Happy Birthday Johannes” Gutenberg Papillon, Mainz, Germany;  “III Biennal International Exhibition”, Moguer, Huelva, Espana.

Nei mesi di Febbraio e Marzo del 2001, ha tenuto delle mostre personali al Centro “Luigi Di Sarro” di Roma e allo “Spazio Pestalozzi” di Milano. Recentemente nell’ambito delle attività culturali del territorio nisseno ha promosso e curato diverse mostre d’Arte Contemporanea tra cui: “Una cartolina per la pace”, “Il Sacro nell’Arte Contemporanea”,

Incontro Artisti Italiani e Sloveni

“Incontro, artisti Italiani e Sloveni a confronto” e “Segni e tracce della ricerca artistica sancataldese”. Recentemente ha collaborato alla realizzazione della mostra “Parole in vista, momenti della scrittura visiva e del libri d’artista in italia”tenutasi al Centrosociale di Montedoro (CL). Nel 2002 ha esposto a Milano alla “Galleria

Sacello sicano, 1997

Magenta52” e a Foggia presso la Galleria “Laboratorio Artivisive” con un testo critico di E. Miccini. Tra le ultime mostre si ricordano “Cieli di Terra”, al Museo Archeologico di Lamezia Terme e al Museo Civico di Taverna (CZ). A Settembre partecipa a “Scarti 02” dove realizza in un ex mercato coperto l’installazione dal titolo “Emittente a margine”. Nel mese di Novembre 2002 viene invitato ad esporre al Centro d’Arte “L’Idioma” di Ascoli Piceno, dove si contrappone in senso espositivo a Giuseppina Riggi.

Da anni si occupa di libri d’artista, sia come operatore culturale sia come artista librista. Nel 1997 Calogero Barba nello spazio del Qal’At, cura la mostra sul libro d’Artista dal titolo “LibroContiguo” (1997). Come organizzatore realizza in Sicilia il primo evento di Net Art dal titolo “Poesia Globale, Net-Action virtuale e reale 2002”,evento poetico svoltosi al Qal’At artecontemporanea di Caltanissetta e in contemporanea in varie località del mondo attraverso il collegamento diretto in internet. Inoltre cura le mostre personali di due dei maggiori artisti del movimento Fluxus:

Mostra Giuseppe Chiari

Giuseppe Chiari, “Gesti sul piano e oltre” (2003) e Nam Jan Paik, “Novecento” (2004).

Progetti per Pierre, 2007

Nel 2007 ha partecipato al progetto “Camera 312- promemoria per Pierre”, curato da Ruggero Maggi ed inserito all’interno della 52ª Biennale di Venezia.

Nel 2008 alla Scuderia di Bologna, partecipa a “Immagini e parole in gioco”. Nel mese di novembre/dicembre partecipa al Torino World Capital Design 2008 con il progetto “Profondità 45 Michelangelo al lavoro” live-Action tenutasi a Palazzo Atena. Come operatore culturale ha promosso e curato diverse rassegne d’Arte Contemporanea tra cui: “Il Sacro nell’Arte Contemporanea”, “Incontro, artisti Italiani e Sloveni a confronto” e “Segni e tracce della ricerca artistica sancataldese”; “Libro Contiguo”; “L’arte ricercata”, mostra tutta al femminile. Ha collaborato alla realizzazione delle mostre “Parole in vista, momenti della scrittura visiva e del libri d’artista in italia” e “Libretto digitale n° 10”.

I.S.A. il Parco di Scultura – Foto del cantiere di scultura

Per conto dell’I.S.A. “F. Juvara” di San Cataldo nel 2008 ha ideato e curato il progetto “Memorie di pietre”, parco di sculture in pietra di Sabucina.

Nel 2010 colloca una scultura permanente presso il Museo della Solfara dell’ex miniera Trabia-Tallarita di Sommatino CL. Da anni si occupa di libri d’artista e scrittura visuale, come operatore culturale dirige l’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista.

Forma e controforma, 2010, installazione permanente, ex miniera Trabia-Museo della Solfara. Sommatino-Riesi CL 
Dalla seconda metà degli anni Novanta si interessa di elaborazioni digitali al computer investigando le risultanze coloristiche che il mezzo suggerisce. Nel 2011 partecipa alla 54ªBiennale di Venezia, “Padiglione Italia”, Lo stato dell’arte nel 150° dell’Unità d’Italia – L’arte non è Cosa Nostra a cura di Vittorio Sgarbi.

Vastissima la bibliografia, del suo lavoro si sono occupati prestigiose firme del mondo della critica d’arte tra cui: C. Alessandri, M. Apa, I. Apolloni, P. Balmas, L. Barbera, M. Bignardi, G. Bonanno, M. Borzone, T. Calà, F. Carbone, G. Cavarretta, L. Cocevari-Cussar, T. Coltellaro, V. Conte, G. Diana, G. Di Genova, O. Fazzina, S. Ferlito, A. Gerbino, A. Greco, D. Gulizia, G. Ingaglio, G. Labrosciano, M. La Rosa. A. Marino, P. Marino, E. Miccini, R. Mistretta, M. Palminteri, G. Riu, V. Scorsone, M. Scorsone, F. Spena, C. Strano, E. Valenza, M. Vinella.

Articoli della sua attività sono apparsi su varie riviste specializzate d’avanguardia tra cui: Flash Art, Segno, Juliet, Art Leader, Terzocchio, Kaleghè, Arte e Critica, Tema Celeste, Next, Titolo ecc. Tra i quotidiani: La Sicilia, Giornale di Sicilia, XIX Secolo, Il Resto del Carlino, Roma, La Provincia Pavese, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, La Voce Repubblicana, Il Giorno, La Repubblica, Il Giornale d’Italia, Il Secolo d’Italia, La Gazzetta del Mezzogiorno.

Sue opere si trovano in prestigiose collezioni museali tra cui: Museo Civico di Gibellina; Museo Civico di Gallarate (VA); Museo Civico di Praia a Mare (CS), Museo Civico di Belvedere Ostrense (AN); Museum, Bagheria (PA), Cargo, Centre D’Arts Visuels, Marsiglia; King St. Stephen Museum, Szekesfehervar, Hungary; Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Godranopoli”, Godrano (PA); Archivio di Libri d’Artista, Milano; Galleria del Credito Valtellinese, Sondrio; Museo Diocesano di Caltanissetta; Galleria d’Arte Sacra Santa Maria, Siracusa; Civica Galleria “G. Sciortino” di Monreale; Museo Civico di Taverna (CZ); Museo Civico di Buddusò (SS); Palazzina delle Arti La Spezia, World Museum, Cesano Maderno (MI).

contatti:

E-mai: calogerobarba@tin.it   – tel. 3291682948

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